Juppiter e la mitologia - Kiwanis Juppiter

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Juppiter e la mitologia

Chi siamo

Nella storia della consapevolezza progressiva sul mistero della nascita dell’uomo, le caratteristiche mitologiche della figura dello Zeus greco, poi divenuto il Gioveromano, attestano il passaggio delle popolazioni mediterranee dalla completa ignoranza di come avveniva nella donna tutto il ciclo
concepimento-nascita, all’acquisizione del vero.

Prima le ‘religioni mediterranee’ – la minoico-cretese, la micenea – conoscevano solo un’unica divinità: la Madre, la donna che faceva nascere la progenie. Gaia, la Terra, procrea per partenogenesi Urano e tutti gli altri esseri.
Non si capiva come una donna mettesse al mondo dei figli, perché non era stato compreso il fenomeno del concepimento.

I figli erano della donna, perché era lei che, con un percorso ignorato, li faceva uscire dal proprio corpo. Nessun uomo era padre; la difesa dei figli della donna toccava al fratello o allo zio della donna – la struttura sociale cosiddetta ‘avunculare’ –.

La donna, proprio per questa sua straordinaria capacità ‘autonoma’ di procreare nuovi membri della comunità, era collocata, da tutte le religioni mediterranee, al vertice della Teogonia. La donna partoriva seduta; da qui la sua rappresentazione assisa sul trono.

Quando gli Indoeuropei arrivarono sulle rive del Mediterraneo e spiegarono come funzionava veramente il meccanismo uomo-donna-nascita, portando una religione assolutamente, prepotentemente ‘maschile’, l’Uomo attribuì interamente a se stesso il merito di questo evento,
che assicurava la fondamentale continuità della stirpe.

E si sedette sul trono.

Così, alla cultura della Dea-Madre, che permaneva da milioni di anni, si sostituì il patriarcato. Alla dolce Dea-Madre si antepose il Dio guerriero, il Dio che punisce con i suoi fulmini.

La donna non fu più l’unica divinità, non fu più adorata per quel suo misteriosissimo potere, diventò la ‘moglie’ del Dios-Zeus.

Zeus è l’ultimo Dio che abbia un parto maschile. ‘Partorisce’ dalla sua testa la figlia Minerva, suo figlio Dioniso è cucito nella sua gamba perché continui la gestazione.

Ma Zeus è anche il primo Dio che ingravida consapevolmente una donna – anzi: più donne –, diventando a pieno titolo il padre di tutti gli dei, semidei, eroi e quant’altro, dell’affollato, e piuttosto bastardello, Olimpo greco.

In lui, tutti i Popoli Mediterranei si riconobbero, ascrivendo a lui il potere di generare, dichiarandosi tutti figli suoi: *Iou-i-s-pater; e affidandosi alla sua protezione.

Lo Juppiter dei Romani, fra i tanti altri suoi epiteti, era chiamato ‘Opitulus’: il dio che soccorre, il dio dei supplici e degli ospiti. Ed era anche ‘Giove Puer’: il protettore dei fanciulli, ‘Giove Iuventas’: che protegge la Gioventù.

Proprio da questi espressivi attributi deriva la mia considerazione di quanto molto opportuna sia stata la decisione del nuovo Club del Kiwanis, di fregiarsi di quel nome.

Supplici, ospiti, fanciulli, giovani: mi sembra proprio un eccezionale programma di socialità e solidarietà civica.
Congratulazioni e auguri.


 
 
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